
In tutte le civiltà antiche il fuoco ha sempre avuto un ruolo centrale: dalla cottura del cibo alla cremazione dei corpi, dai culti cerimoniali al suo utilizzo per riscaldarsi.

FUOCO: elemento in comune in tutte le civiltà
In miti e tradizioni remoti ricordiamo l’importanza chiave del fuoco: nell’antica Grecia il mito di Prometeo, il quale rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini sulla Terra; nella mitologia norrena Logi era il potente dio del Fuoco; in quella celtica Belenus era collegato al culto del sole; presso Maya e Aztechi si celebrava la festa del “fuoco nuovo”; in molte tribù africane si esegue la danza del fuoco; infine un rito apotropaico molto vicino a noi è quando si brucia la “vecchia” sul falò per purificare il male sul rogo e lasciarselo alle spalle insieme all’anno trascorso.
Il fuoco in India: sacro protagonista
In India il fuoco è sostanza sacra, è l’elemento di unione tra mondo manifesto e mondo invisibile. Esso in natura si palesa nel Sole, nei fulmini, negli incendi boschivi. Si tratta di uno dei cinque elementi (Pancha Maha Bhuta) che costituiscono sia macrocosmo che microcosmo. Il fuoco è potente, è pura energia, emana calore, illumina, trasforma e purifica. Il termine purificazione, non a caso, deriva dal greco “πυρ” (pur) che significa “fuoco”.
Dentro di noi l’elemento fuoco governa la temperatura, la digestione (Agni= fuoco digestivo) e il metabolismo. È a lui che si deve il calore generato durante la pratica dello Yoga, rituale che affonda le sue radici grazie ai rishi, saggi, che si riunivano intorno al fuoco.
Agni, il fuoco, collega terra e cielo grazie alle sue fiamme che partono dal basso e si elevano verso l’alto. È presente in ogni casa, il focolare domestico, il quale nella tradizione induista si chiama Garhpatya ed è il fuoco sacrificale di tutta la famiglia.
Nell’induismo Agni è una divinità personificata da un uomo di colore rosso con due teste, quattro braccia e tre gambe. Fiamme escono dalla sua bocca mentre cavalca un ariete e sorregge strumenti per mantenere vivo il fuoco.

Negli antichi Veda si parla di riti sacrificali propiziatori per attirare la benevolenza degli dei. Riportiamo una frase presente negli antichi testi letterari indiani, i Rigveda: “Agni, colui che appartiene a tutti gli uomini, manifestandosi come il sovrano, con la sua luce dissipa le tenebre.”
Uno dei rituali più sentiti e praticati in India è l’ AGNI HOTRA.
Si tratta di una cerimonia devozionale che fa parte della Puja e di altre forme ritualistiche con lo scopo di portare pace, luce, prosperità, purificazione e unione tramite il fuoco. Si ripongono offerte nel fuoco tra le fiamme, tra cui acqua, ghee, zucchero, latte, frutta, riso, fiori, incenso e una noce di cocco (quest’ultima simboleggia l’ego). Il gesto dell’offerta del fuoco è accompagnato da mantra e canti. Il Dhuni è la fossa che accoglie le fiamme del fuoco sacro che può avere diverse forme e, di conseguenza, diverse peculiarità energetiche. È possibile eseguire questa cerimonia nella propria abitazione dotandosi di un kit adatto.
Ricordiamo, infine, il Diwali, la festa delle luci, che a Novembre illumina case, templi e terrazze di luci e candele: il fuoco della conoscenza trionfa sull’oscurità dell’ignoranza, la vittoria del bene sul male, della luce sul buio.
L’elemento fuoco accompagna e scandisce tutte le cerimonie indiane, come matrimoni, funerali e omaggi alle divinità.