Sentiamo spesso parlare di Karma soprattutto quando qualcuno svolge un’azione negativa a danno di un’altra persona…ma cos’è il Karma?
Questo termine derivante dal sanscrito “Karman” lo si legge per la prima volta negli antichi testi sacri vedici ed è traducibile con “atto”, “azione”. Il concetto di Karma nasce in India dalle speculazioni religiose delle Upanishad ma poi, successivamente, si estende al Buddismo, al Giainismo e ad altre religioni e filosofie orientali.
In particolare, secondo la tradizione religiosa induista, si tratta di un atto che attiva il principio di causa-effetto: ad ogni azione del corpo, della mente o dello spirito corrisponde di conseguenza una reazione senza lasciare nulla al caso.
Ecco che il Karma è la forza che crea la nostra esperienza nel mondo: le nostre situazioni di vita come salute o malattia, felicità o tristezza, sono il frutto delle nostre azioni. Se vogliamo capire le cause del passato, è necessario osservare i risultati che si manifestano nel presente. Questo principio di causa-effetto coinvolge tutti gli esseri viventi senzienti (escluse le piante) assoggettandoli alle conseguenze morali che ne derivano e comprendendoli, dunque, nel ciclo di nascita-morte-rinascita (detto Samsara).
Fondamentalmente non esiste il dualismo karma buono e cattivo, esso semplicemente è, ed è una forza non giudicante che riflette su di noi il risultato delle nostre azioni. Questa forza fisica e spirituale è governata da Mahat, “il Grande”, ossia da una Mente Cosmica, un’Intelligenza Divina.
KARMA & AYURVEDA
Nella scienza ayurvedica esiste un concetto chiave denominato Karya Karan Bhava, presente nei Darshan Shastra (antichi testi dell’India che chiariscono l’idea di logica e di processo decisionale): non può esistere un effetto senza una causa. Questa teoria è utilizzata dall’Ayurveda ad ogni livello, persino nella relazione Karma-malattia, infatti ogni problema di salute, dal più lieve al più severo, ha una causa scatenante. Addirittura, secondo questa visione, ci sono malattie che sono considerate come l’effetto specifico di comportamenti immorali e dannosi (es. violenza contro anziani). Uno stile di vita sano ed equilibrato avrà come conseguenza una buona salute del nostro organismo. Anche la mente (Manas) ha un ruolo fondamentale: se un individuo crea azioni negative, vengono prodotte particolari vibrazioni turbolente sul piano psicologico generando stress, ansia, o depressione che, poi, si ripercuotono a livello fisico causando squilibri.
KARMA & YOGA
Negli Yoga Sutra di Patanjali, antico filosofo indiano, il Karma è influenzato dagli “stati dolorosi”: ignoranza spirituale (avidyā) sentimento di individualità (asmitā); disgusto (dveśa); attaccamento (rāga), volontà di vivere (abhiniveśa). A sua volta il Karma porta a stati che danno vita ad affanno, ma Patanjali ritiene saggio colui che è consapevole di questa spirale di dolore e propone il Raja Yoga (Yoga regale) come sentiero per l’emancipazione da questo dolore.
Molto diffuso in India è il Karma Yoga, ossia l’autentico Yoga dell’azione o del dovere. L’obiettivo è fare il proprio dovere al meglio senza coinvolgimento del proprio ego, senza attaccamento né aspettativa di ricompensa. In poche parole questo tipo di Yoga porta ad un controllo del proprio Ego per poi lasciarlo andare, inoltre, fa sì che se facciamo qualcosa non è per ottenere in cambio qualcosa ma soltanto perché è il nostro dovere. Il fine ultimo del Karma Yoga è quello di purificare il karma passato e di diventare umili espandendo il cuore e annientando l’ego per poi raggiungere la salvezza dell’anima.
Per concludere possiamo affermare che il Karma è un utilissimo strumento di responsabilità individuale, di conoscenza di sé, della nostra storia, del nostro comportamento e, perché no, della nostra vita precedente.
Quello che facciamo ci ritorna sempre indietro, in un modo o nell’altro!