La visita ayurvedica

La medicina ayurvedica si basa su un approccio olistico, ossia si interessa alla persona nella sua interezza. L’Ayurveda persegue l’equilibrio di mente, corpo e spirito con i ritmi della natura per raggiungere e mantenere uno stato armonioso di pieno benessere. (Per un approfondimento su che cos’è l’Ayurveda leggi l’articolo dedicato cliccando QUI).
Come si svolge una visita ayurvedica?
Innanzitutto è necessario prendere contatti con un medico ayurvedico, ossia un dottore laureatosi in medicina convenzionale che successivamente si è specializzato in medicina ayurvedica.
La medicina ayurvedica prende in considerazione 8 elementi per una diagnosi integrale: occhi, lingua, parola, pelle, feci, urina e polso. La lettura del polso (Nadi Vigyan) è sicuramente l’esame più importante ed utilizzato.
Attraverso questa analisi il medico ayurvedico è in grado di valutare lo squilibrio di un soggetto già allo stadio iniziale, ovvero prima ancora che i sintomi di un disturbo si manifestino. Grazie a questa antichissima ed efficace tecnica il medico comprende il tipo di costituzione del paziente. Non solo, questa indagine ci dice molto sulla fisiologia ma ci dona informazioni preziose anche sulle vibrazioni sottili e sull’integrazione dei vari livelli di coscienza.
Ma come si pratica la lettura del polso? Per diversi minuti il medico appoggia con pressione uniforme indice, medio e anulare della mano sinistra sulla zona in cui passa l’arteria radiale del polso destro del soggetto. Da qui il egli determina la costituzione psico-fisica e lo stato di equilibrio o eventuale squilibrio dei dosha. Con l’appropriata conoscenza e con consapevolezza è possibile eseguire un’autoanalisi del polso radiale.
Ricordiamo che la medicina ayurvedica descrive, inoltre, tre esami per definire diagnosi e trattamento:
- Darshana: ispezione ottica di aree del corpo
- Sparshana: esperienza tattile attraverso al palpazione
- Prakshana: interrogazione del soggetto per ottenere più informazioni possibili
Secondo la Charaka Samhita (testo fondamentale di Ayurveda) il medico deve essere molto attento alla diagnosi e, successivamente, fornire la terapia più adatta al soggetto (cura personalizzata).
L’indagine si effettua in tre step:
- Interrogazione del paziente (prasna)
- Esame con metodi pratici (pratyaksha)
- Inferenza logica intrecciando i dati (anumana)
Andare dal medico specializzato in ayurveda: non solo cura ma anche prevenzione
Chiunque può andare da un medico ayurvedico, sia soggetti sani per fare prevenzione che soggetti con disturbi per ricevere diagnosi e terapia adeguata, come, ad esempio, il Panchakarma e/o la prescrizione di integratori naturali ayurvedici (clicca QUI per scoprire la nostra gamma di prodotti) a base di erbe. L’Ayurveda fornisce strumenti naturali ed efficaci per prendersi cura della propria persona nella sua totalità.
Medico ayurvedico: riconoscimento della professione
In India Vaidya indica medico esperto in medicina tradizionale ayurvedica, la quale risulta ben inserita nel sistema sanitario nazionale tanto che esiste il ministero di Yoga e Ayurveda (Ministry of Ayush).
Attualmente in Italia il medico ayurvedico non rientra nelle professioni sanitarie della medicina convenzionale, in quanto la medicina ayurvedica è considerata medicina non convenzionale e terapia complementare. Tuttavia l’OMS recentemente ha invitato i governi del mondo a integrare le medicine non convenzionali e tradizionali nei sistemi sanitari nazionali affinché vi sia un approccio più completo al paziente, il quale si sentirebbe più libero nella scelta di cura.
Nel 2002 la Federazione degli Ordini dei Medici ha riconosciuto come atto medico la medicina ayurvedica, un segnale che, anche se molto lentamente, qualcosa sta cambiando in positivo in termini di riconoscimento e applicazione di questa millenaria disciplina medica.