L’harmonium indiano è uno strumento musicale che intreccia pianoforte e fisarmonica, infatti è dotato di una tastiera (solitamente con 3,5 ottave) e di un mantice a soffietto: con una mano il musicista suona i tasti, con l’altra muove il soffietto per l’aria.
Venne introdotto in India nel XIX da mercanti indiani che commerciavano con l’Occidente e dai missionari cristiani, poi, venne adattato nella versione indiana.
Esso si presenta come un corpo rettangolare in legno richiudibile e trasportabile facilmente grazie all’apposita maniglia.
Essendo molto versatile dal punto di vista musicale, ossia permette di passare rapidamente da una tonica all’altra, ha preso il posto, negli anni, di un altro strumento musicale popolare chiamato sarangi. Inoltre, l’harmonium permette di eseguire un buon numero di bordoni diversi (note costanti di sottofondo).
L’harmonium è utilizzato nelle funzioni religiose, nella musica tradizionale da solo o insieme ad altri strumenti, per accompagnare yoga, meditazioni, canti, kirtan e mantra.
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