
Yoga e Ayurveda: che rapporto le lega? Nella medicina ayurvedica un posto molto importante lo occupa il movimento. Si tratta di pratiche ed esercizi bilanciati dove non si richiede uno sforzo tale da esaurire tutte le proprie energie. L’importante è saper ascoltare se stessi, il proprio corpo e i propri limiti con consapevolezza. I movimenti del corpo devono essere fluidi, morbidi, leggeri e devono favorire l’incanalamento di energia dentro di sé. Il semplice passeggiare in mezzo alla natura è già un grande aiuto per armonizzare i tre Dosha.
Attraverso lo yoga è possibile riequilibrare o mantenere in equilibrio i Dosha, principi fondamentali in Ayurveda. La sequenza più nota per armonizzare i dosha Vata, Pitta e Kapha tra di essi è sicuramente il saluto al Sole (in sanscrito Surya Namaskar). Il momento migliore della giornata per eseguire la pratica è il mattino, subito dopo un bagno o una doccia, secondo il Dinacharya, ovvero la routine mattutina del benessere. Il saluto al Sole è una sequenza di posizioni completa e riequilibrante in quanto comprende stabilità, stiramento ed estensione. Le posizioni (asana) che si susseguono si eseguono in modo fluido, dinamico e ritmico seguendo sempre il fluire del respiro.
– Per armonizzare Vata nello specifico si consigliano posizioni che attuino una pressione a livello dell’intestino, della zona lombare, di quella pelvica e che donino tranquillità. Da prediligere sono le posizioni sedute di meditazione come, per esempio, Padmasana (posizione del loto). Molto utile può rivelarsi anche Bhujangasana (il cobra), Salabhasana (la locusta) e Supta Vajrasana (il diamante disteso). Per quanto riguarda la respirazione Pranayama si consiglia Nadi Shodhana Pranayama, ossia la respirazione a narici alternate, Bhramari (ronzio dell’ape) oppure Ujjayi (respiro vittorioso) dal momento che rilassano la mente.
– Per riequilibrare Pitta si utilizzano asana che lavorano sulla zona addominale come Halasana (posizione dell’aratro), Ardha Matsyendrasana (posa del signore dei pesci), Sarvangasana (candela) e Dhanurasana (la posizione dell’arco). Nella pratica Pranayama è da prediligere la respirazione Shitali Pranayama, molto efficace per abbassare la temperatura corporea. Si tratta di un respiro rinfrescante effettuato con la lingua arrotolata che rinfresca il cavo orale.
– Utili per l’equilibrio di Kapha sono le pose che aprono il torace e coinvolgono la testa, come, ad esempio, Navasana (la barca), Vrikshasana (la posizione dell’albero), Ustrasana (il cammello) oppure Ardha Matsyendrasana (torsione del busto in posizione seduta). Per la respirazione yogica è preferibile il Bhastrika Pranayama, la respirazione a “mantice” detta anche del fuoco.
Ora che hai approfondito il legame indissolubile tra yoga e ayurveda…Provane anche tu i benefici, ti sentirai pieno di energia vitale!