
Oggi parleremo del loto, un bellissimo fiore dal significato profondo secondo la filosofia orientale e che ha ispirato la disciplina dello Yoga.
Il fiore di loto è molto popolare in Occidente in quanto viene spesso utilizzato per pubblicizzare le attività legate al mondo del benessere e delle pratiche olistiche: la sua immagine, infatti, la troviamo su bigliettini da visita di estetiste, insegnanti yoga, massaggiatori ecc…e non solo.
Il fiore di loto (nome scientifico: Nelumbo nucifera) è una pianta acquatica originaria dell’Asia, ecco perché è chiamato anche fiore di loto asiatico. Nasce nelle acque stagnanti e il suo fiore sboccia aprendosi al di sopra delle foglie, le quali sono piatte e cerose a fior d’acqua (vedi glossario erbe).
Questo fiore non è solo di una meraviglia unica ma nella cultura orientale è ricco di significato, soprattutto per il buddismo.
In India è uno dei simboli nazionali e lo troviamo in alcune varianti della bandiera dell’Indipendenza indiana, non solo ma esiste un tempio a Nuova Delhi, costruito nel 1986 e circondato dall’acqua, che simboleggia la pace, la purezza e l’apertura dell’India verso tutti i culti e le religioni.
Nell’Induismo questo fiore è associato ad alcune divinità come Saraswati e Lakshmi e simboleggia la fertilità, la prosperità, la grazia e la bellezza. 
Il loto è simbolo di purezza in quanto le sue radici affondano nel fango, nell’acquitrino, nelle acque torbide, ma il fiore emerge pulito, intonso e puro in tutto il suo splendore. Da qui ne deriva la simbologia dell’elevazione spirituale, della resilienza e della saggezza.
Il fiore di loto ha ispirato l’antica disciplina dello Yoga, infatti troviamo una posizione chiamata, appunto, posizione del loto (Padmasana) come raffigurata nella foto. Si tratta di una posizione seduta con radicamento a terra delle gambe e degli ischi utilizzata durante la meditazione o durante la pratica di Hatha Yoga. Per eseguirla è necessario avere eseguito precedentemente il riscaldamento per sciogliere meglio le articolazioni. Nel testo Hatha Yoga Pradipika questa posizione viene descritta come “distruttore di tutte le malattie”. I suoi benefici sono tanti, tra cui: migliora la circolazione a livello delle pelvi, tonifica le gambe, scioglie le articolazioni di ginocchia, caviglie e femori.
Esiste anche Ardha Padmasana, il mezzo loto, per chi non ha dimestichezza con la posizione del loto con una sola gamba sopra l’altra e non entrambe.
Tutti e sette i chakra sono rappresentati proprio dai fiori del loto, ognuno con un numero di petali differente, fino ad arrivare al settimo chakra chiamato Sahasrara o detto anche “loto dai mille petali”. 
Esiste anche un Mudra nello Yoga (gestualità, sigillo), chiamato Padma Mudra, ossia il fiore del loto (vedi foto in basso). Stimola il chakra del cuore, come il fiore si apre al mondo, anche noi ci apriamo ad esso accogliendo ciò di cui abbiamo bisogno. Questo mudra ci aiuta ad alleviare le ferite accrescendo la gratitudine, la gioia di vivere e facendoci sentire meno soli.
